Trend di consumo in Cina: cambiamenti e nuove prospettive (seconda parte)

29 Giu 2017


L’analisi di Digital Retex sui trend di consumo cinesi va avanti con una presentazione degli emergenti canali di distribuzione.

In US e gran parte dell’Occidente prevale una mentalità PC-first per la quale la maggior parte dei servizi e delle transazioni online avviene tramite computer. In Cina è vero il contrario. L’avvento degli smartphone è avvenuto poco dopo la diffusione dei PC e ha fatto sì che gli oltre 720 milioni di utenti che accedono a Internet lo facciano soprattutto attraverso il loro cellulare. Per questo i servizi offerti sul cellulare e l’m-commerce si sono sviluppati molto prima e sono molto più rilevanti.

 

  • O2O 2.0: Il Retail tradizionale viene superato https://www.chinainternetwatch.com/16478/consumer-trends-2016/ in tempi corrispondenti alla diffusione dello shopping via internet. La sua presenza è ancora centrale per la divulgazione dei valori dell’azienda e per completare l’esperienza d’acquisto dei consumatori, ma l’obiettivo ultimo delle aziende deve diventare un’integrazione completa tra la presenza online e offline. I retail tradizionali devono trovare modi di aggiungere valore agli store fisici, magari rendendoli dei luoghi dove vivere esperienze e socializzare. Grazie ad una più vasta e sofisticata rete logistica, si prevede che i servizi O2O si diffonderanno ulteriormente nel 2017. Interessanti sono le possibilità di sviluppo nelle città tier 2 e 3 dove ancora sono assenti.

 

  • E-commerce: la crescita dell’e-commerce in Cina sembra essere inarrestabile https://www.chinainternetwatch.com/20734/retail-apr-2017/ . Dal 2010 che le transazioni online costituivano solo il 3% dei consumi privati, ora rappresentano il 15% del totale e ogni anno aumentano del 20%. L’e-commerce rappresenta un’ottima opportunità per le aziende: favorisce un aumento della domanda soddisfacendo bisogni altrimenti ignorati, per esempio di cibo organico o importato introvabile sugli scaffali dei negozi locali; aiuta le aziende a tagliare i costi di distribuzione su scala nazionale e ad espandere la portata dei loro brand.

 

  • M-commerce: Ma sarà l’m-commerce il vero agente trasformativo. In Cina il 67% di tutti gli acquisti online dell’anno scorso sono stati effettuati dallo smartphone generando transazioni del valore complessivo di $5.5 trilioni – una quantità enorme di per sé, ancor di più se comparata con i $112 miliardi generati negli Stati Uniti. Raddoppierà entro il 2020, allargando ancora di più il gap esistente tra la realtà cinese e quella americana. Al posto di contanti o carta di credito, prendono sempre più piede due sistemi di pagamento online che si pongono come i maggiori intermediari delle transazioni m-commerce: Alipay, proprietà di Alibaba, e WeChat Pay, il portafoglio online di WeChat.

 

Uno studio condotto da BCG ha scoperto che, così come i millennials occidentali, i consumatori cinesi entrano in contatto con un prodotto attraverso sette canali diversi prima di effettuare l’acquisto – ovvero attraverso social media, display in negozio e promozione. È quindi fondamentale che le aziende integrino i loro servizi online e offline per offrire un’esperienza sempre più fluida https://www.retexspa.com/interviste/retail-postcanalita/ e completa a questa audience giovane, ricca, e Internet-savvy.

 


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