L’utilizzo di WeChat in Cina

WeChat, la storia della piattaforma più popolare in Cina

21 Nov 2019


Wechat vs Whatsapp: l’evoluzione della piattaforma

La storia di WeChat (微信 – Wēixìn) inizia solo otto anni fa. Micromessaggi, come detta la traduzione e, dalle nostre parti, l’identità attribuita di “Whatsapp cinese” fu bell’e fatta.

Le cose cambiarono, poi, sempre più velocemente. Wechat è diventato, nel frattempo, una grande piattaforma di servizi digitali. In Cina, un modo di vivere, gestire, comunicare, vendere, comprare, partecipare e certificarsi per la gran parte degli abitanti. E, naturalmente, il visto obbligatorio d’ingresso per chi, venendo da lontano, in quel paese vuole fare business.

Whatsapp cinese? Non scherziamo. Per farne un profilo familiare al nostro occidente, andrebbero aggiunti molti altri modelli: Amazon, Facebook, Google, PayPal e Uber. E non basterebbero a definirlo, comunque.

WECHAT SHOP CINA: una nuova piattaforma di commercio elettronico

La storia di Wechat è la storia dell’ascesa di internet in Cina, nell’era social e mobile. Un lungo e memorabile pezzo di storia comune, fatto dalla tecnologia e dal paese in cui ha avuto origine, negli ultimi otto anni.

All’inizio del millennio, due aziende cinesi, Baidu e Alibaba, costruirono su internet la supremazia, rispettivamente, della ricerca e del commercio elettronico in cina. Un terzo soggetto, fondato nel 1998, costruì la propria leadership nella comunicazione fino a diventare, poi, il colosso digitale dei nostri giorni. Parliamo di Tencent che, tra le sue molte attività, detiene anche il controllo di WeChat.

Dal 2010 la diffusione di massa dello smartphone ha segnato lo sviluppo della società cinese, per come la conosciamo oggi.

Tutto cominciò, a quanto pare, con un’applicazione di messaggistica istantanea, Kik, nata all’Università di Waterloo, in Canada. Qualcuno, in Tencent (la holding proprietaria di WeChat), che allora puntava sul proprio social QQ, la notò e decise di fare qualcosa di simile, e migliore.

Non tutto andò liscio, all’inizio. Quando, nel 2011, WeChat fu lanciato, circa due mesi dopo che il team di prodotto aveva iniziato a crearne il software, la semplice funzione di chat non sollevò entusiasmi particolari tra i primi utenti, principalmente addetti del settore tecnologico. Ricorda Zhang Xiaolong nella storia ufficiale dell’azienda (Tencent Biography: 1998-2016) che, al confronto, i messaggi SMS apparivano più immediati e affidabili.

WECHAT IN CINA: la lotta contro la solitudine

Fu la funzione di “push to talk” a cambiarne le sorti. Senza, il progetto WeChat avrebbe potuto abortire entro l’anno. WeChat in Cina è diventato davvero popolare grazie alla sua capacità di connettere gli sconosciuti. Sempre nel 2011, infatti, ecco ancora lo “shake”: scuoti il telefono e ti connetti con altri che stanno facendo lo stesso.

L’uovo di Colombo, apparentemente. In realtà, già con QQ Tencent aveva puntato su un prodotto di messaggistica istantanea popolare per connettere sconosciuti virtuali.

Questa funzione era vitale, per milioni di giovani che stavano lasciando le loro case da ogni parte della Cina per lavorare in città dove non conoscevano nessuno. In un momento della storia cinese, inoltre, in cui i computer erano ancora merce rara. Nel 2006, infatti, nel paese se ne contavano meno di sei ogni 100 persone.

Nel 2012, poco più di un anno dopo il lancio, WeChat raggiunse i 100 milioni di utenti. A Facebook ne sono serviti quattro, e a Twitter cinque, per arrivare a cifre simili.

 

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