Il modello economico cinese: i numeri dell’ascesa

09 Mar 2016


Il modello economico cinese: i numeri dell’ascesa

A partire dall’estate del 2015 i notiziari economici ci hanno informato circa il rallentamento della crescita della Cina, il paese più popolato al mondo con più di un miliardo e trecento milioni di abitanti. In realtà, il calo registrato nei primi mesi del nuovo anno ha interessato sostanzialmente il settore finanziario, mentre se è vero che la produzione ha subito una diminuzione in termini generali, è anche innegabile che il paese continui a crescere, con un aumento costante della qualità delle vita nelle città e la creazione di nuovi servizi, infrastrutture ed imprese. Tutto ciò si traduce in interessanti opportunità di investimento per le aziende che intendono operare nel mercato cinese. 

Cina ancora in crescita malgrado le difficoltà finanziarie

Il recente calo delle Borse di Hong Kong e di Shanghai ha sicuramente generato delle ripercussioni nei mercati finanziari globali, principalmente quello di Tokyo, ma anche quelli europei e, marginalmente, quelli statunitensi. Tuttavia va ricordato che questa turbolenza rispecchia semplicemente un ridimensionamento della finanza cinese, dopo una fase speculativa che ha caratterizzato gli ultimi anni e senza la quale gli indici borsistici si attesterebbero ora sui valori attuali. Occorre ricordare questo fatto per non incutere timori ingiustificati che inviterebbero o disinvestire in Cina, piuttosto che stabilire nuove relazioni commerciali. Come già accennato, infatti, il paese continua a crescere, così come si è verificato nell’ultimo decennio. I potenziali investitori potranno approfittare della vivacità del comparto edilizio e delle costruzioni: la crescita viene infatti stimolata dalla creazione di nuovi porti, aeroporti, stazioni, fabbriche e magazzini in tutto il territorio nazionale, per cui le aziende italiane che forniscono servizi, consulenza e progettazione in questo settore potranno trovare delle interessanti opportunità di cooperazione. 

Le possibilità di inserimento nel mercato cinese 

Il made in Italy è apprezzato anche in Cina, sebbene l’Italia non sia tra i primi dieci paesi esportatori verso questo paese (occupa attualmente il 14mo posto). Oltre agli articoli manifatturieri italiani (appartenenti alle categorie del lusso, dell’alimentere e della gioielleria), si registra una forte richiesta di prodotti del comparto meccanico, seguita da produzioni nel settore chimico ed elettronico. Da non sottovalutare inoltre l’ambito aerospaziale, che ha attirato negli ultimi decenni l’attenzione delle istituzioni cinesi verso le migliori aziende italiane che operano in questo settore.
Per chi intende sfruttare il commercio su internet, distribuendo prodotti di qualità nel mercato cinese, sarà opportuno sapere che la capacità di consumo delle famiglie in Cina è in crescita, grazie a salari in aumento. L’idea del lavoratore cinese sottopagato e poco qualificato viene gradualmente sostituita dalla figura del professionista che si forma nelle università (ora anche all’estero, grazie a sussidi statali) e che ora lavora soprattutto nell’ambito dei servizi, sebbene il settore agricolo sia ancora un comparto che dispone di una forza lavoro molto estesa. 
Internet, computer, smartphone vengono utilizzati sempre di più dalla popolazione, anche se la lingua e alcune restrizioni imposte dal Governo circa l’uso dei social network può limitare eventuali prospettive commerciali. In questo caso, i servizi di WeToBusiness potranno rivelarsi assai utili, per chi intenda proporsi nel mercato cinese raggiungendo in maniera efficace un gran numero di utenti. 

 


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